«Tu croire qu’elle sait?»: tradurre l’interlingua degli immigrati maghrebini nei romanzi di Saphia Azzeddine

Autori

  • Ilaria Vitali Università di Macerata

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1974-4382/18101

Parole chiave:

Translation Studies, francofonia, post-migrazione, studi postcoloniali, interlingua, letteratura beur

Abstract

Prendendo come caso di studio il romanzo di Saphia Azzeddine La Mecque-Phuket (2010), l’articolo propone alcune riflessioni sulla traduzione della rappresentazione narrativa dell’interlingua degli immigrati maghrebini. Obiettivo è quello di mostrare quali strategie traduttive possono essere messe in atto nella resa del francese tipico di “locutori deboli”, considerando anche i rischi in cui incorre il traduttore nel riprodurre un linguaggio che potrebbe essere percepito come caricaturale o offensivo. Il quadro teorico necessario all’analisi tiene conto degli studi non solo sull’interlingua, ma anche sulla rappresentazione narrativa e sulla specificità della letteratura della post-migrazione, sottolineando la rilevanza degli aspetti poetici in traduzione. Più in generale, l’articolo si colloca nell'ambito degli studi postcoloniali.

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Pubblicato

2023-09-27

Come citare

Vitali, I. (2023). «Tu croire qu’elle sait?»: tradurre l’interlingua degli immigrati maghrebini nei romanzi di Saphia Azzeddine. MediAzioni, 38(1), A182-A196. https://doi.org/10.6092/issn.1974-4382/18101