Sbagliando si canta. Riflessioni sull’arte della traduzione cantata

Autori

  • Giulia D’Andrea Università del Salento

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1974-4382/18096

Abstract

Il presente articolo vuole essere un contributo agli studi sulla traduzione cantata, ovvero la traduzione di testi cantati destinata anch’essa al canto. Conosciuta sotto varie etichette, tra cui “vocal translation” (Gorlée 2005), “music-linked translation” (Golomb 2005) e “singable translation” (Low 2005: 186), la traduzione cantata richiede competenze specifiche, come la capacità di creare dei testi per musica. L’indagine verte in particolare sui possibili errori di traduzione cantata relativi al genere della chanson française. L’analisi di due traduzioni distinte di una canzone di Georges Brassens rivela che la nozione di “cantabilità” può essere declinata secondo vari approcci, a seconda che siano privilegiati gli aspetti strutturali (come il rispetto dello schema metrico-musicale della canzone di partenza) o cantologici (come l’interpretazione vocale dell’artista).

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Pubblicato

2023-09-27

Come citare

D’Andrea, G. (2023). Sbagliando si canta. Riflessioni sull’arte della traduzione cantata. MediAzioni, 38(1), A96-A115. https://doi.org/10.6092/issn.1974-4382/18096